LABORATORIO Team delle pratiche di giustizia riparativa
RESPONSABILE SCIENTIFICO – Prof.ssa Patrizia Patrizi
Il gruppo di ricerca di Psicologia sociale e giuridica del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università degli Studi di Sassari, oggi riconosciuto come Team delle pratiche di giustizia riparativa, sta lavorando, da oltre un decennio, allo sviluppo e alla sperimentazione di un modello di comunità che promuova stili di vita contrassegnati dal rispetto della dignità umana, per il benessere di persone e comunità. Il Team lavora in stretta interazione con il Laboratorio di psicologia positiva e benessere psico-sociale, condividendo paradigma, orientamento teorico, metodi di ricerca e approccio nel lavoro con le persone.
Il Team è composto da psicolog* specializzat* in psicoterapia, psicologia giuridica, counseling psicologico: prof.ssa Patrizia Patrizi, responsabile scientifica; dott. Gian Luigi Lepri, coordinatore e facilitatore delle conferenze riparative; dott. Ernesto Lodi, coordinatore dell’area di ricerca e processi di benessere; dott.ssa Maria Luisa Scarpa, referente per il counseling psicologico; dott.ssa Lucrezia Perrella; referente per le progettualità locali, nazionali, internazionali; dott.ssa Debora Moretti, referente per la comunicazione; dott.ssa Federica Maggio, referente per l’area giuridica. Collaborano al Team: il dott. Nicola Fresu, per l’area giuridica; la dott.ssa Doriana Chirico, per l’area progettazione europea.
Nel 2014 il Team ha elaborato uno strumento concettuale impostato in chiave di Restorative Justice e basato su un approccio relazionale, pacifico, responsabile e solidale: Co.Re. - Comunità di Relazioni riparative. Il modello si pone in linea con i più recenti orientamenti scientifici, che sostengono la necessità di sviluppare sistemi di intervento capaci di ridurre polarizzazioni e conflitti all’interno delle dinamiche sociali, generando, al contempo, dinamiche positive di inclusione, reciprocità responsabile, capacitazione. La comunità diventa così il luogo nel quale si possono promuovere stili di vita e di relazione orientati al benessere della persona e della collettività e alla pace (Patrizi, Lepri, 2014; Patrizi, Lepri, Lodi, Dighera, 2016; Patrizi, Lepri, Lodi, 2016; 2019; Lodi, Lepri, Perrella, Patrizi, 2024; Patrizi, 2024). Il concetto di comunità relazionale include, in una prospettiva di lavoro promozionale “con” le persone, il focus dell’agire professionale sulla qualità della vita e sulle variabili che permettono la piena attivazione delle risorse individuali e sociali, come quelle provenienti dalla psicologia positiva (p.e. coraggio, speranza, ottimismo, resilienza, etc.). Tali costrutti permettono di spostare l’ottica dell’intervento dalla “cura” alla prevenzione e promozione della salute, del benessere e della qualità della vita dell’intera comunità, rafforzandone in tal modo il senso di sicurezza sociale.
È da questo orientamento che si sono generate le progettualità realizzate negli ultimi anni dal gruppo di ricerca. Questi i temi principali: a) risanare relazioni avvicinando contesti e sistemi; b) intervenire per sollecitare in quei contesti/sistemi interessi di reciprocità; c) intercettare le criticità per poterle utilizzare come avvio del processo. Su questi temi svolgiamo ricerche e partecipiamo al dibattito scientifico, a livello nazionale e internazionale, con la nostra presenza a congressi e convegni, con le nostre pubblicazioni. Siamo anche convintə che il cambiamento culturale richieda di sensibilizzare i luoghi cui la ricerca scientifica si rivolge: per questo svolgiamo ricerche intervento che coinvolgono persone e sistemi, realizziamo pubblicazioni divulgative e per contesti esperti, ci muoviamo nel territorio con le nostre attività di formazione, nelle scuole, nella comunità, in varie istituzioni e nel privato sociale, costantemente presente nelle situazioni di vulnerabilità.
Il Team delle pratiche di giustizia riparativa svolge attività che coinvolgono sempre la comunità, a partire da quella studentesca del Dipartimento che ha la possibilità di partecipare attivamente alle iniziative locali, di svolgere tirocini ed esperienze guidate, di prendere parte alle nostre reti, di sensibilizzarsi e formarsi al paradigma e alle pratiche di giustizia riparativa. Nel Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali sono stati attivati i primi insegnamenti di giustizia riparativa dell’Ateneo sassarese, i primi in Italia con un taglio psicologico-sociale, orientato alla promozione di benessere. Nell’anno 2020 è stato istituito il primo Master in “Giustizia riparativa e mediazione. Per il benessere di persone e comunità” che, dopo le prime due edizioni, è stato temporaneamente sospeso in attesa della costituzione, in Sardegna del Centro per la giustizia riparativa, interlocutore imprescindibile nella formazione per la giustizia riparativa nel sistema penale.
Riconoscimenti nazionali e internazionali
Si è stabilita una rilevante collaborazione con la più importante rete di giustizia riparativa in Europa: l’European Forum for Restorative Justice. Abbiamo partecipato regolarmente a numerosi congressi, convegni e tavole rotonde per favorire la costruzione di altre progettualità per la diffusione e l’utilizzo dei risultati raggiunti. Attualmente stiamo contribuendo agli sviluppi del Forum, partecipando direttamente al sistema di governance. Patrizia Patrizi, componente del Consiglio direttivo, è stata chair dell’organizzazione ed è componente del Training Committee. È stata anche coordinatrice nazionale, insieme alla giurista prof.ssa Claudia Mazzucato, del gruppo italiano aderente al progetto RJS4C – Restorative Justice – Strategies for Change, il cui obiettivo è sensibilizzare alla giustizia riparativa, promuovere modifiche normative, diffondere la Recommendation CM/Rec(2018)8. Gian Luigi Lepri è stato componente del gruppo di lavoro sui valori della giustizia riparativa e successivamente propulsore e coordinatore del gruppo di lavoro sulle restorative cities.
Sassari è stata scelta come sede del più importante evento che l’European Forum for Restorative Justice organizza ogni due anni in uno dei Paesi in cui sono attivi progetti di rilevanza per la giustizia riparativa. Il nostro Dipartimento è stato quindi il partner locale che ha ospitato, a giugno 2022, la 11th International EFRJ Conference “Justice beyond borders: Restorative connections through space and language”. All’organizzazione dell’evento ha lavorato attivamente una squadra di studenti del nostro Dipartimento, già attiva da quando la conference, prima del lockdown, avrebbe dovuto svolgersi nel 2020: molti continuano a seguire le nostre proposte, a sollecitarne di nuove e siamo sicurə che altrə si aggiungeranno.
Nel 2018 il lavoro del Team è stato premiato dall’AIP (Associazione Italiana di Psicologia) per attività divulgativa e a impatto sociale.
Per approfondire
https://www.euforumrj.org/sites/default/files/202003/EFRJ%20conference%20Sassari.pdf
Le settimane internazionali della giustizia riparativa
La settimana internazionale della giustizia riparativa viene celebrata ogni anno, su iniziativa dell’European Forum for Restorative Justice, in Europa e nel mondo, nella terza settimana di novembre. Di seguito, i link ad alcuni degli eventi organizzati dal Team a partire dal 2014:
http://www.reporterstv.it/index.php/2016/02/25/aperitivo-riparativo/
https://www.youtube.com/watch?v=YR3bsiHN9vE
http://www.psicoius.it/rjweek15/
https://www.cittadinanzattiva.it/notizie/giustizia/9662-settimana-della-giustizia-riparativa.html
http://www.psicoius.it/rjweek2018/
Comunità riparativa nella città di Tempio Pausania
Il progetto condotto su Tempio Pausania è nato dalla rilevazione di un conflitto sociale quando Nuchis, la Casa di Reclusione “Paolo Pittalis”, è diventata un carcere di alta sicurezza. L’università, l’istituto penitenziario, il consiglio comunale, le ONG locali, hanno co-costruito un nuovo rapporto fra carcere e comunità generando a Nuchis un’opportunità per sensibilizzare l’intera comunità ai temi della pace sociale, della solidarietà, dell’inclusione e della coesione sociale come strumenti di benessere per tutte le parti coinvolte. Nel corso di questo progetto sono state poste le basi per la realizzazione di un laboratorio sociale, una sperimentazione amministrativo/politica per la prima città ad approccio riparativo relazionale in Italia sul modello delle Restorative City inglese. Tempio Pausania è oggi riconosciuta internazionalmente come prima città riparativa italiana. Il modello Co.Re. è stato il riferimento concettuale per la nascita di altre città riparative italiane, al momento Lecco e Como.
Il principale strumento di intervento è rappresentato dai restorative circles: una serie di incontri in cui le diverse parti del sistema si riuniscono (le persone siedono in cerchio, così da poter interagire anche con lo sguardo) per individuare risorse e canali per lo sviluppo del senso di comunità e la costruzione di approcci pacifici per la risoluzione dei conflitti, nonché l’individuazione di modalità condivise di riparazione del danno. L'obiettivo è quello di incoraggiare tutte le persone presenti a riflettere sul significato e le potenzialità di una comunità ad approccio relazionale. Gli incontri sono stati aperti a tutta la comunità (hanno partecipato giudici, volontari, educatori, terzo settore, amministratori, forze dell'ordine, docenti, studenti, ecc.), consentendo ai partecipanti di ripensare ai legami tra il territorio e il carcere in chiave di benessere. In particolare, a partire dal 2016, hanno partecipato studenti degli istituti scolastici secondari di secondo grado di Tempio Pausania e studenti dell’Università degli Studi di Sassari. Gli esiti qualificanti del progetto sono stati: lo svolgimento di una seduta del Consiglio comunale presso la CR di Nuchis (primo caso in Italia); l’istituzione del/della Garante delle persone private della libertà personale (il documento è il primo di questo genere che inserisce la giustizia riparativa nelle premesse); nel 2018 viene deliberata dal PLUS dei Comuni galluresi l’attivazione di un Servizio riparativo di counseling psicologico che, con successiva convenzione siglata con il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, viene affidato alla scrivente insieme al team delle pratiche di giustizia riparativa. Il Servizio ha inteso promuovere un intervento pilota per affrontare la “vulnerabilità sociale”. Il lavoro è volto a realizzare un sistema integrato di azioni innovative, che offrano, ai cittadini e alle cittadine del territorio coinvolto, concrete opportunità di sostegno e, alle istituzioni pubbliche e del Terzo Settore, l’occasione di sperimentare nuove forme di welfare locale. Presso le scuole secondarie di secondo grado abbiamo attivato percorsi di sensibilizzazione per la gestione dei conflitti e la costruzione di un clima scolastico orientati in chiave di giustizia riparativa. Nell’anno 2020, studenti del Liceo Artistico Fabrizio De André hanno vinto il primo premio al concorso di arte virtuale lanciato dal National Center on Restorative Justice School della Vermont Law School (USA), con l’immagine “La dea del tempo” (https://www.euforumrj.org/reimagining-justice-virtual-art-show-usa) e sono stati ufficialmente premiati, prima in un evento online durante il RestArt festival dell’EFRJ, successivamente, dal Sindaco di Tempio Pausania nel corso di un incontro cittadino di giustizia riparativa:
Per approfondire
https://www.euforumrj.org/en/working-group-restorative-cities
https://www.uniss.it/uniss-comunica/unisspress/tempio-pausania-citta-riparativa
EFRJ Travel guide “A journey around restorative cities in the world”: https://www.euforumrj.org/sites/default/files/2023-12/DIGITAL%20%E2%80%93%20EFRJ%20Travel%20Guide%20%E2%80%93%20FINAL%20VERSION%20201123.pdf